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Arezzo 2020: 5 motivi per dire stop all’aumento dell’inceneritore di San Zeno

5 settembre 2020

Arezzo 2020 per cambiare a sinistra indica 5 buoni motivi per non aumentare la capacità dell’inceneritore di San Zeno. Eccoli.

– Nelle nostre società tendenzialmente produrremo sempre meno rifiuti in ragione di un insieme di fattori: per le innovazioni prodotte da crescenti settori di mercato sensibili ai temi ambientali; per un calo delle produzioni a causa di crisi e difficoltà economiche e in virtù della riduzione di alcune produzioni e la trasformazione di altre aventi minori rifiuti; per la maggiore sensibilità e coscienza dei cittadini; per una moderna, convinta ed efficace politica di molti enti volta ad incentivare la riduzione, il riuso e il riciclo dei rifiuti.

– Nell’Ato Toscana Sud, il nostro bacino di riferimento, già oggi non si rileva un aumento della produzione di rifiuti e non esiste un deficit impiantistico presente invece in altre aree della Toscana.

– Il Comune di Arezzo è al di sotto dell’obiettivo europeo e regionale di raccolta differenziata: è fermo al 44% anziché arrivare al 70%. Quindi, occorre prioritariamente giungere a tale obiettivo nella raccolta differenziata, il più possibile raffinata e controllata, tanto ad Arezzo quanto in altri comuni della provincia.

– La parte impiantistica diversa dall’incenerimento prevista dal piano Aisa (potenziamento del compostaggio, realizzazione di un digestore anaerobico per l’estrazione di biometano da frazione organica, realizzazione di una “fabbrica di materia” per rendere recuperabili le frazioni secche da raccolta differenziata) se attuata con certezza fornirà un valido contributo ad una seria politica nel settore e ad una ulteriore riduzione di materiali da incenerire.

– La volontà politica fin qui affermata da tutti, oltre alle autorizzazioni, deve essere certamente quella di non accogliere rifiuti da fuori provincia, secondo una regola della buona politica la quale su questa materia prevede che ogni territorio in tema di trattamento dei rifiuti debba garantire soluzioni al proprio interno, senza esportare rifiuti altrove. E senza aprire nuove discariche, come paventato dal Sindaco Ghinelli, giacché sono la peggiore soluzione ambientale.

In base a tutto ciò, e anche in ragione del fatto che la stessa Regione Toscana considera l’incenerimento una pratica sussidiaria rispetto ad altre forme di trattamento dei rifiuti, possiamo fare a meno di aumentare la capacità dell’inceneritore di San Zeno e limitarci al revamping (adeguamento tecnologico) dell’attuale impianto, riducendo l’investimento previsto per l’aumento di questo specifico impianto e rafforzando, invece, tutte le possibili e praticabili alternative. Il Comune di Arezzo ha le chiavi di Aisa e può decidere in autonomia questa strada che per Arezzo 2020 cambiare a sinistra è la migliore ed è quella che porteremo avanti in nome di una transizione ecologica sempre più necessaria.