14 agosto 2020
Alcuni fatti relativi al funzionamento della macchina comunale lasciano allibiti. E’ notizia di questi giorni che un iscritto all’Ordine degli Architetti ha chiesto agli uffici comunali un appuntamento per una consulenza edilizia. Risposta: appuntamento il 5 gennaio 2021. Un altro professionista ha chiesto l’accesso all’archivio delle pratiche edilizie ed è stato più fortunato: appuntamento il 4 dicembre 2020.
In questi casi non sono in questione aspetti riguardanti la qualità dei progetti o i crediti edilizi o la visione della città. Si tratta semplicemente di attività ordinarie e necessarie allo svolgimento quotidiano del proprio lavoro. Per questo le date degli appuntamenti a così lunga scadenza sono intollerabili.
Ovviamente non mettiamo in discussione il rispetto delle regole – e in questo periodo quelle particolari dell’emergenza sanitaria -; così come non è in discussione il lavoro encomiabile di tanti dipendenti comunali, bensì l’operato di chi guida l’Amministrazione. E a questo punto alcune domande sorgono spontanee.
Che fine ha fatto l’efficace macchina comunale così tanto sbandierata dalla Giunta Ghinelli? Dove sono finite le promesse dell’assessore Sacchetti agli Ordini professionali riguardo la collaborazione fra Comune – uffici – professionisti? E l’apposito sito tanto decantato aiuta e semplifica il quotidiano lavoro oppure lo complica?
Non è pensabile che in un momento così delicato un’amministrazione non riesca a dare risposte pronte ai cittadini. Altre amministrazioni, anche nella nostra provincia, lo stanno facendo, con sacrificio ma con disponibilità verso i cittadini, consci che la macchina comunale, nel rispetto delle regole, non può essere barriera ma supporto ai cittadini. In queste condizioni tutta una filiera dell’economia aretina (imprese, professionisti, artigiani, venditori di materiali e mobili, ecc.) non può lavorare e, cosa più grave, ciò avviene all’alba di una serie di interventi, ad esempio il superbonus 110%, che dovrebbero far ripartire attività duramente provate dal lockdown. Si parla della sopravvivenza di interi settori che, peraltro, dovranno fare i conti con strumenti di pianificazione giudicati, anche dagli ordini professionali, inadeguati alla realtà aretina.
Per questo facciamo nostro l’allarme lanciato nei social dall’Ordine degli Architetti che ha generato un vivo e serio dibattito, e chiediamo un intervento urgente da parte dell’attuale amministrazione. Fin da ora ci impegniamo, come lista Arezzo 2020 per cambiare a sinistra e insieme al candidato a Sindaco Ralli, a realizzare un rapporto più snello ed efficiente tra la macchina comunale e la cittadinanza, affinché il cittadino comune su tante problematiche e il professionista per il proprio lavoro abbiano risposte certe e rapide anche in termini di informazione corretta e interattiva che le nuove tecnologie oggi consentono.