5 maggio 2020
“Arezzo 2020, il tempo di cambiare” interviene nella interminabile querelle tra Comune di Arezzo e Asl sudest. “Non è possibile che Sindaco e Assessore alla salute e alle politiche sociali in questo delicato periodo proseguano una sorta di campagna elettore senza svolgere con responsabilità il ruolo che ricoprono. Se hanno domande, dubbi, suggerimenti, critiche nei confronti delle istituzioni sanitarie hanno il dovere di farlo percorrendo tutti i canali istituzionali che i loro ruoli prevedono e consentono. Hanno il ruolo, le occasioni, le relazioni, gli strumenti giusti e opportuni per farlo direttamente con la Asl e la Regione”.
Arezzo 2020 prosegue: “In questo periodo vanno di moda le videoconferenze, ma basterebbe alzare il vecchio telefono immune da pericolosi virus. Invece, a Palazzo Cavallo ci si applica in conferenze o comunicati stampa per farsi belli di fronte all’opinione pubblica anziché risolvere i problemi che eventualmente si rilevano. Da troppo tempo al posto di una collaborazione tra istituzioni pubbliche va in scena una inconcepibile guerra sulle spalle dei cittadini e questo non va assolutamente bene. Agli aretini interessa soprattutto avere chiarezza su come sarà organizzato il servizio sanitario nel prossimo futuro, vale a dire come l’ospedale San Donato e gli altrettanto fondamentali servizi territoriali saranno entrambi sviluppati e pronti a corrispondere validamente ai bisogni di salute dei cittadini.
Per questo Arezzo 2020 pone una questione anche al Direttore generale D’Urso. “Abbiamo visto che il Direttore della Asl ha replicato al Comune e non poteva che essere così, visto la rilevanza delle contestazioni. Noi, che non abbiamo i canali istituzionali ed esecutivi dell’Amministrazione comunale né rapporti diretti per conoscere le cose, negli scorsi giorni abbiamo chiesto che venissero chiarite alcune preoccupanti affermazioni da lui rilasciate alla stampa in merito alla sanità post coronavirus. Ci aspettiamo che, sbrigata la corrispondenza col Comune, il Direttore possa trovare tempo anche per i dovuti chiarimenti che operatori sanitari e cittadini aretini si attendono.”