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Basta guerre, vogliamo istituzioni unite per fronteggiare la pandemia

8 novembre 2020

Il sindaco Ghinelli e la sua vice Tanti evidentemente amano le mimetiche e la guerra tra istituzioni. Tempo fa il sindaco invocava l’esercito ai fini della sicurezza. Proposta sballata e bocciata dalle stesse istituzioni preposte all’ordine pubblico. Ora nel caso della pandemia l’Amministrazione comunale propone ospedali da campo e l’utilizzo dei dipendenti comunali per funzioni che solo il personale qualificato della sanità è in grado di svolgere. Proposte semplicistiche e sbagliate, dunque non accolte dalle autorità preposte alla salute. Ma Ghinelli e Tanti non si rassegnano, indossano l’elmetto e alimentano una polemica speciosa. E’ mai possibile che nel tempo tremendo del covid19 il Comune di Arezzo non trovi il modo di dialogare e collaborare? A livello locale si vuol replicare l’assurda diatriba nazionale tra Governo e Regioni?

L’Amministrazione comunale non ha altro da fare, anche sulla specifica questione coronavirus per gli ambiti propri di un comune, che alimentare una guerra contro la Asl e la Regione? Ovviamente il Comune ha anche il compito di fornire pareri, consigli, contributi alla Asl, ma all’interno di una indispensabile concertazione nella quale la parte specialistica sanitaria ha il dovere di indirizzare al meglio gli interventi. Non ci si avventura in un settore assai complesso ignorando o sottovalutando i tanti risvolti sanitari, logistici, organizzativi, di gestione del personale, ecc. A meno che non si voglia vendere fumo, ma se questa attività “politica” è deteriore in tempi normali diventa inaccettabile nella fase di emergenza nella quale ci troviamo.