11 aprile 2020
La vicenda dei due immobili che ad Arezzo avrebbero dovuto ospitare pazienti covid-19 sotto le cure e la sorveglianza della Asl rappresenta una grave ferita nella nostra comunità. C’è il tema, ancora da chiarire bene, relativo agli aspetti tecnici delle strutture. Ma accanto a ciò c’è il risvolto inaccettabile delle proteste di alcuni abitanti delle due zone in questione. Brutalmente: “non vogliamo gli appestati vicino casa”, un frullato di ignoranza dei più elementari e conosciuti dati scientifici, da settimane ripetuti dagli esperti in ogni dove, mischiata ad una scandalosa disumanità. Malati in via di guarigione considerati peggio degli scarti di una discarica.
Nei momenti di emergenza come questo si misura da che parte stare, prima di tutto eticamente. Noi stiamo dalla parte di chi ha avuto la sventura di contrarre il virus, di chi rischia la vita per salvare vite umane, di chi manda avanti il Paese a costo della propria salute. Della razionalità e della solidarietà quale valore fondante ogni comunità umana.
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